Bollettino creativo n.110

Bollettino creativo n.110

Domenica pomeriggio Matteo è stato colto da uno dei suoi eroici furori e si è chiuso in casa a ridefinire la strategia di gestione di Sefirot. Il risultato sono quei post-it attaccati dietro alla lampada; alcuni servono solo da reminder e resteranno là per un lungo tempo, altri sono cose da fare e presto saranno accartocciati 😉

🦊🦊🦊 Cosa abbiamo fatto questa settimana

  • Andrea sta editando due prodotti: BAD, il nostro nuovo tool per il Business-Aware Design (il libretto è finito!), ed Edito, lo strumento per l’editing di manoscritti, a cui abbiamo aggiunto alcune carte per aumentarne usabilità e capacità di approfondimento.
  • Abbiamo finalmente lanciato Fabula Advanced anche in lingua inglese. Abbiamo deciso di mantenere i video in italiano con l’aggiunta di sottotitoli e… sta andando molto bene! Siamo contenti che la nostra scelta inusuale sia stata apprezzata ❤️
  • Matteo sta preparando le lezioni per il corso di Business-Aware Design che terrà allo IAAD di Torino ed è molto soddisfatto. Il corso insegna a creativi, designer, project manager e imprenditori a gestire un progetto tenendo conto anche delle esigenze di business. Appena potremo, lo proporremo anche alla community di Sefirot 🚀

🍏🍏🍏 Una non-metodologia: sentire quando qualcosa funziona!

Una domanda che ci viene spesso posta in ambito creativo (e che noi stessi ci poniamo spesso) è: «Ma come si fa a sapere quando quello a cui si sta lavorando, che sia l’idea, la grafica in copertina, il logo, il naming del prodotto, va bene?»

Premessa. Noi lavoriamo in un mondo creativo e soggettivo. In questo mondo non c’è equazione matematica, perciò non può esistere la copertina esatta, il nome del prodotto ragionevolmente corretto, il logo e i colori che siano la somma precisa di una serie di valori. Matteo lo ha scoperto alla prima revisione all’università di Design, quando il docente gli ha detto: «Hmm… non funziona, non mi piace» e lui si è ritrovato fuori a pensare: «Ok, qui la ragione non esiste… merda».

Il disagio creativo. Il creativo, quindi chi lavora in un ambito dove la soggettività la fa da padrona, è in un costante disagio proprio perché non esiste una soluzione che sia solo quella, una verità assoluta, una ragione unica. Tutto è possibile, il che è meraviglioso ma… mette anche un sacco d’ansia! 😅 Quindi la domanda iniziale si fa ancora più forte: «Come sapere quando qualcosa funziona?»

La soluzione. Si deve sentire. Non capire, ma sentire. È come la sensazione di innamoramento, di un tassello che scivola al suo posto, di una luce che finalmente entra nella stanza. Guardiamo la copertina, spostiamo due elementi e… sentiamo che funziona! Abbiamo voglia di fare uno screenshot e mandarlo con orgoglio e gioia agli amici su Whatsapp per gridare: «Guarda che figata!!!»

È lo stesso con i nomi dei prodotti, le idee, i racconti, i romanzi – quando funzionano, improvvisamente non abbiamo più dubbi, sentiamo che sono giusti, giustissimi (e se qualcuno ci dice il contrario, NON gli crediamo 🔥), abbiamo voglia di scendere in strada e scuotere le persone e festeggiare assieme a loro. Quella è la nostra verità, che non sarà mai la verità di qualcun altro, ma poi che ci importa in fondo? Lo abbiamo detto che siamo in un mondo soggettivo, giusto? 😉

🐈🐈🐈 Cosa abbiamo imparato

Per tornare all’immagine sopra, ci siamo davvero stupiti di quanto sia stato semplice (quasi banale) ed efficace quello che Matteo ha fatto domenica. C’erano così tante cose che non ci tornavano a livello di processi aziendali, gestione del lavoro ecc. che il solo pensarci ci faceva venire il mal di testa.

Alla fine è bastato scrivere su un post-it ogni ambito di Sefirot – piattaforma online, customer care, logistica, studio nuovi prodotti, operazioni di new business e così via – come fossero delle colonne e, sotto quelle, su altri post-it, le cose che ci sono da fare e, su altri post-it ancora, gli eventuali problemi.

🌈 Takeaway: quando è troppo da pensare, mappiamolo!
Vedendo tutto steso sul tavolo è stato davvero facile: in dieci minuti sapevamo come risolvere i problemi e come dividere il lavoro. Il lunedì sono bastate 5 telefonate e un annuncio di lavoro (sì, cerchiamo un/una personal assistant su Torino!) per rimettere tutto in carreggiata.
Noi lo consigliamo caldamente: i post-it vi possono salvare la vita 😉

Con ❤️,
Matteo e Andrea


*** Bollettino creativo di Sefirot ***

In questo bollettino raccontiamo come gestiamo una casa editrice.
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