Bollettino creativo n.112

Volevamo allegare uno screenshot dell’ultimo file Excel su cui abbiamo pianto, ma le nuove illustrazione di Edito sono troppo belle e abbiamo pensato di condividere quelle invece 😂

🦊🦊🦊 Cosa abbiamo fatto questa settimana

  • Andrea ha lavorato alle norme editoriali per BAD, il nostro prodotto per il Business-Aware Design, in particolare si è concentrato su una tematica importante legata all’utilizzo dei termini inglesi, come pain point, key user, competitive strategy. Non esistendo delle traduzioni ben acclimatate nella lingua, ha deciso di non inventare neologismi a casaccio e di mantenere la forma inglese. È anche una scelta educativa: nella maggior parte dei contesti lavorativi, si usa proprio quella!
  • Abbiamo tirato delle testate per capire come aderire al regime forfettario IVA per gli editori (il file Excel a cui ci riferiamo sopra è legato proprio a questo punto!) ma alla fine ce l’abbiamo fatta: stasera andiamo con il nostro commercialista a festeggiare 😂
  • Matteo ha iniziato a scrivere Mario4 (eh, sì, pare che si stia convincendo davvero a fare lo scrittore 🚀)

🙏🙏🙏 Grazie per il supporto

La scorsa settimana abbiamo chiesto contatti di tipografie e candidature per la posizione di Personal Assistant, e ci avete mandato decine di dritte e di cv. Che dire: grazie di cuore! Con calma cerchiamo di rispondere a tutti ❤️

🐈🐈🐈 Cosa abbiamo imparato

Lo scorso weekend Matteo è andato dalla sua maestra a fare un esercizio sulla Comunicazione. L’obiettivo era di imparare a leggere tra le righe, tra i non detti, di individuare gli intenti sottesi, le motivazioni nascoste di una frase, di una parola, di un gesto. E poi di andare a fondo, di avvicinarsi il più possibile alla verità e al confronto.

È stato incredibile scoprire quante parole siamo in grado di dire pur di nascondere quello che vorremmo dire veramente 😭 E di quanto questo meccanismo di difesa rischi di portare fuori strada noi e le persone che ci stanno vicino.

Per esempio Andrea, tra il lavoro a scuola e Sefirot, sente di avere troppe cose da fare e dice spesso «Non vedo l’ora che sia giugno…» o «Questo mese è terribile, ma dal prossimo…» Matteo gli ha fatto notare che lo diceva anche l’anno scorso, quando si occupava solo dell’azienda: «Non vedo l’ora che dicembre sia finito…», e che il messaggio che arriva è «Non sono contento di quello che sto facendo. Non sono contento del mio presente. Vivo nel futuro».

🌈 Takeaway: avere il coraggio di essere attenti a noi stessi.
Se Andrea non individua cosa lo fa stare male oggi, non potrà mai vivere il presente, continuerà ad attendere di vivere la vita di qualcun altro. E così tutti noi.
Cosa c’è davvero sotto la nostra lamentela ricorrente? Cosa stiamo dicendo pur di non dire quello che vorremmo? Chiediamo a un amico di ascoltarci e di farci un po’ le pulci, di aiutarci a vedere oltre, dietro alle parole. È un’attenzione che può salvarci anni di vita nella direzione sbagliata: forse scopriremo che non siamo a nostro agio nel team di lavoro, o addirittura che vogliamo proprio tutt’altro, essere calzolai, scrittori, attrici…
Allora… che aspettiamo a essere attenti? La rinascita potrebbe essere dietro l’angolo! 😉

Con ❤️,
Matteo e Andrea


*** Bollettino creativo di Sefirot ***

In questo bollettino raccontiamo come gestiamo una casa editrice.
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