Bollettino creativo n.117

Bollettino creativo n.117

Ieri abbiamo fatto una lezione su Fabula alla Scuola Internazionale di Comics a Torino e sì, abbiamo usato anche noi il template di Fabula su Miro 😂 Sulle prime eravamo un po’ scettici, ci dispiaceva l’idea di non usare il cartaceo, e invece dobbiamo ammetterlo: è comodissimo! E perfetto per gli studenti in DAD.

🦊🦊🦊 Cosa abbiamo fatto questa settimana

  • Ci siamo fatti venire l’ansia con le cose da fare per maggio/giugno: vogliamo lanciare BAD e Edito, in più abbiamo il Salone del libro di Torino. Insomma è fine marzo e ci sentiamo già indietro. Giulia, la nostra nuova assistente, ha provato a dire a Matteo: «Dai, facciamo una cosa per volta»; lui ha risposto «Sì, sì» e ha iniziato a fare elenchi di to-do list per altri progetti 😅
  • Abbiamo passato il venerdì a rincorrere i documenti mancanti per un bando europeo. Sembrava di essere tra i burocrati di Guida intergalattica per autostoppisti: quello che ci chiedeva la segreteria del bando era così incomprensibile che abbiamo dovuto rimbalzare più volte tra avvocati e commercialisti (e ancora non sappiamo se abbiamo fatto giusto 😭)
  • Siamo finalmente andati a cena a festeggiare la conclusione di Edito, il nuovo strumento per l’editing di manoscritti, con la professionista che ci ha aiutati per tutto il percorso. Un grazie di cuore a Dalia Oggero, da molti anni editor di narrativa italiana a Einaudi, che ha contribuito a creare un prodotto davvero pazzesco 🙏

🐈🐈🐈 Cosa abbiamo imparato

Ieri sera Matteo è uscito a fare una corsa per rilassarsi. Dieci minuti dopo si è trovato a imprecare al primo semaforo rosso perché gli stava rovinando il tempo medio (e lui mica si allena per la maratona, che gli importa del tempo medio? 😅) Si è fermato: voleva scaricare lo stress e invece si stava agitando ancora di più. Allora ha ripreso la corsa a ritmo più lento, se la è goduta, e – ironia della sorte – ha beccato semafori rossi a tutti gli incroci.

🌈 Takeaway: la vita non è una gara. Godiamoci la corsa.
Tornando a casa, a Matteo è venuta in mente una cosa che dice spesso la sua Maestra: «È molto difficile accettare di essere ordinari. Quando ce la fai, ti accorgi che essere speciale è disumano». Stressarsi oltre misura, reggere l’impossibile, stare sempre in piedi anche quando vorresti sederti…
E alla fine non ti danno nemmeno una medaglia. Al massimo ti becchi un burnout 😘

Con ❤️,
Matteo e Andrea


*** Bollettino creativo di Sefirot ***

In questo bollettino raccontiamo come gestiamo una casa editrice.
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