Bollettino creativo n.120
Stiamo lavorando al nuovo stand per il Salone del Libro di Torino. Siamo in dirittura d’arrivo: mandiamo oggi il tracciato per la costruzione del neon. Sì, quel blocco in alto a destra è proprio il neon di due metri e mezzo. Per il prossimo anno cercheremo di coronare l’altro nostro sogno e avere i mazzi giganti che ruotano ❤️ (o anche di costruire una struttura rimovibile, è un peccato dover buttare mezzo stand ogni volta).
L’universo ci risponde. In risposta allo scorso bollettino, un coach ha scritto a Matteo e gli ha detto che è soggetto a stress cronico; ha poi molto generosamente proposto di seguirlo a titolo gratuito per aiutarlo a non entrare in burnout (Matteo farà la prima seduta la prossima settimana!). Un mese fa, quando Matteo ha detto ad Andrea la verità, che si sentiva solo e aveva bisogno di un supporto (Andrea quest’anno ha preso una cattedra a scuola e la sua presenza è part-time), la prima a rispondere è stata Giulia, il miglior aiuto che potessimo sperare. Quante volte sentiamo che l’universo ci lascia in balia di noi stessi e non ci dà quello di cui avremmo bisogno? Be’, chiediamoci invece quante volte, per orgoglio, paura, vergogna o chissà che altro, non diciamo la verità. In quel caso l’universo restituisce un bel pugno di mosche.
I veri blocchi sono su piani profondi. Troppo facile pensare «Non riesco a scrivere quei due capitoli perché non ho tempo». O perché non ho l’ispirazione, o perché non ho abbastanza silenzio intorno. Non mi riesce quel progetto perché non ho il mood giusto. Diciamocelo: sono tutte cazzate. La creatività non è quello. Il creativo VIBRA. E quando vibra, tutto scivola e va: ogni posto e ogni ora sono buoni per scrivere, dipingere, progettare e compagnia bella. La diga si spezza e non la si ferma più. Se c’è un blocco nel fare, c’è qualcos’altro di più profondo. Chiediamoci perché non vibriamo: di cosa abbiamo paura, o cosa abbiamo perso, o in cosa crediamo davvero. Andiamo a fondo. Se sotto sotto temiamo di sconvolgere i nostri genitori con quello che scriviamo, o di offendere i nostri partner che hanno rinunciato ai loro sogni, o di avere successo… ma dove vogliamo andare? Come possiamo essere creativi a quelle condizioni? In questi casi non c’è Fabula che tenga, non c’è metodo o struttura che possa aiutare davvero. Bisogna avere il coraggio di essere molto più profondi.
Noi in genere usiamo intùiti e osiamo porre le domande scomode (a tal proposito, Matteo dovrebbe domandarsi perché si ostina a non voler organizzare presentazioni di Mario 😅).
L’inspiegabile esiste, e funziona. Vi raccontiamo un segreto. Quando usiamo intùiti, lo facciamo stendendo le carte a volto coperto e scegliendole in maniera casuale. E le carte che escono sono sempre quelle giuste, quelle che ci aiutano a vedere la verità e che più volte ci hanno cambiato la vita. È un fatto inspiegabile, sì, del tutto inspiegabile. E non ce ne frega niente: funziona e continuiamo a farlo.
Non vi chiediamo di crederlo, vi consigliamo di provarlo sulla vostra pelle e poi di dirci i risultati 😉
Con ❤️,
Matteo e Andrea
*** Bollettino creativo di Sefirot ***
In questo bollettino raccontiamo come gestiamo una casa editrice.
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