Bollettino creativo n.175
Ieri abbiamo fatto un po’ di video per le pubblicità di Cicero. Quelli in foto sono Simone e Sara (io sono dentro la videocamera insieme a Sole, il mio gatto 😅).
Dopo alcuni shot piuttosto dozzinali, nei quali guardavo in camera e raccontavo perché e per come Cicero sia un ottimo prodotto, ci siamo detti: «Facciamo anche una scenetta per Edito».
Lì è iniziata la magia. Abbiamo iniziato a giocare con le inquadrature e le luci, a creare delle situazioni tragicomiche, a scambiarci frasi come «Facciamolo più Pulp Fiction!». Insomma abbiamo iniziato a divertirci per davvero. È stato come ritornare ai primi video di Sefirot, quando ci si ingegnava dentro una stanza, con una manciata di risorse e per farcele bastare dovevamo essere creativi sul serio. La prossima settimana vi faremo vedere cosa abbiamo partorito! 😍
🔥🔥🔥 Tempi di cambiamento
In questi giorni stiamo dedicando molto tempo ed energie per la preparazione del Salone del Libro di Torino, che è alle porte (se venite a trovarci allo stand W69 nel padiglione Oval, avremo delle belle sorprese!).
A parte il Salone, c'è il sapore di rivoluzione nell’aria: non so bene cosa cambieremo nello specifico eppure sento che le mani prudono, lo stomaco ha il solletico, qualcosa si sta trasformando. Può essere il passaggio da un’azienda monocanale (vendiamo solo online) a una multicanale, oppure a una serie di nuove operazioni speciali (corsi, workshop ecc.). Sento la pressione che si alza e l’aria che crepita come prima dei temporali. E voglio il temporale.
🌈 Takeaway creativo: do ut des un corno
Nelle ultime settimane quel che mi ha turbato di più è stato rendermi conto che l’80% delle mie energie (e anche più di quello) sono veicolate verso azioni molto “business” e organizzative: trovare nuove fonti di reddito, gestire il team ecc.
Nell’ultima call con gli altri ho detto in maniera molto spavalda «Do ut des», per spiegare che se avessimo proposto corsi, workshop e prodotti secondari, la nostra community ci avrebbe fornito in cambio le risorse economiche per continuare a sviluppare nuovi prodotti. Bella paraculata 😂 Ancora adesso mi concentro troppo sulla seconda parte, il ricevere.
Mi sono chiesto di nuovo, a distanza di quasi cinque anni, perché abbia aperto Sefirot. La ghianda sta tutta là: mi sentivo morire dentro i lavori normali che avevo e volevo vivere per davvero la mia creatività.
Adesso invece faccio all’80 e più percento cose non così creative nella speranza che il pubblico mi dia le risorse per rimettermi a fare quelle più creative. Hahaha. Un pirla. Do ut des un corno.
La sensazione della creatività è un fuoco che infiamma, che esce e contagia. Do ut do ut do ut do, e da qualche parte arriverà e poi chissà dell’energia tornerà indietro. Io ho voglia di raccontare cos’è la disciplina dell’essere creativi, la fede nel progetto, il riconoscersi, la ricerca della forza per realizzarlo. Io ho veramente voglia di appiccare un fuoco e nutrirlo, il mio e quello di chi vuole avvicinarsi. Altrimenti Sefirot diventa solo un e-commerce e sai che noia.
Insomma, credo che stiano arrivando nuovi prodotti 🔥
Con ❤️,
Matteo
*** Bollettino creativo di Sefirot ***
In questo bollettino racconto come gestiamo una casa editrice.
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