Bollettino creativo n.177

Eccoci al Salone del Libro di Torino. Abbiamo avuto così tanto da fare che ci siamo ricordati di scattare una foto di gruppo solo all’ultimo, mentre stavamo già smontando lo stand 😂

❤️❤️❤️Cose belle del Salone

  • Quest’anno il team ha funzionato benissimo e ne approfitto per ringraziare tutti: Simone, Lucia, Alizé, Sara, Anna, Daniela e Andrea, che è passato a salutarci.
  • Abbiamo finalmente potuto abbracciare Daniela, la nostra Project Manager, che per un anno abbiamo visto attraverso uno schermo 😂
  • Almeno in dieci di voi sono venuti per ringraziare del Bollettino e assicurarsi che continui a scriverlo (non mollo, non mollo! 😘)
  • Abbiamo scoperto che Sara è un mostro a biliardino e abbiamo continuato a sfidare passanti convincendoli a comprare i nostri prodotti se avessero perso.
  • Un ragazzo è venuto a dirmi che usa intùiti con suo papà, che ha l’Alzheimer. È l’unico modo che ha trovato per comunicare con lui 🥹
  • Eravamo di fronte allo stand del Ministero della Difesa e diversi esponenti delle forze armate ci hanno raccontato i loro progetti creativi, quasi a mostrarci che proprio dove c’è maggior rigore c’è anche bisogno di creatività. Non a caso siamo finiti davanti a loro 😉
🌈 Takeaway creativo: i soldi sono vita
Quest’anno siamo andati in positivo. Non è una cosa scontata, visti i costi elevati del Salone. Il sabato in particolare è stata una giornata spettacolare dal punto di vista degli incassi, un record mai visto: ci sono stati momenti in cui eravamo in sei in stand e non riuscivamo nemmeno a prenderci una pausa.
A fine giornata mi sentivo elettrico e pieno di energie, mentre il giorno dopo, che è andato bene ma non benissimo – la maggior parte dei visitatori non dimostrava grande interesse – mi sentivo spossato e nervoso.
Mi sono fatto un esame di coscienza; mi sono chiesto: sono venale? Più vendite uguale più felicità?
Domenica sera ho visto Simone, stanco quanto me, che stava davanti al computer a fare i conti. Ha alzato la calcolatrice e mi ha detto: «Matte, siamo andati oltre!» Mi ha stupito perché l’azienda non è sua, eppure era contento, gli è tornato colore in viso.
Non l’avevo mai visto così chiaro: i soldi sono energia. La metafora dello stand è perfetta: dopo dieci ore al giorno in piedi a raccontare cosa facciamo, a indirizzare energia verso l’esterno, se quel che ci torna sono visi con smorfie di disappunto, le forze pian piano se ne vanno. Se invece ci tornano sorrisi e acquisti (sì, soprattutto quelli, che sono riconoscimenti concreti), ci torna anche un’energia che nutre e fa venire voglia di continuare il giorno dopo.
Allora togliamoci la paura della venalità e apriamo le mani per ricevere senza vergogna. Facciamoci pagare quanto è giusto da chi apprezza quel che facciamo, così poi da poter pagare noi stessi quel che è giusto per ciò che apprezziamo.
Più vita di così 😘

Con ❤️,
Matteo

P.s.
Lunedì 29 maggio presento Mario, il nostro romanzo infinito, in collaborazione con laFeltrinelli. L’appuntamento è alle 18.30 da Trama a Torino. Ci vediamo là 😉 Qui tutte le info >> https://www.lafeltrinelli.it/eventi/a1g680000004VSCAA2/torino


*** Bollettino creativo di Sefirot ***

In questo bollettino racconto come gestiamo una casa editrice.
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