Bollettino creativo n.182

Ieri siamo andati a casa di Dalia Oggero, l’editor di Einaudi che ci ha seguito nella progettazione di Edito, per filmare alcuni video (anche uno in cui discutiamo delle nostre pubblicità aggressive 😂) – È finita a pasta al sugo, vino e chiacchiere sull’editoria. Non si poteva chiedere pranzo di lavoro migliore 🤟

Sono giorni di video. Mentre Simone e Sara stanno sistemando i girati delle scorse settimane, io sto chiuso in casa a filmare BAD Pro, il corso avanzato di BAD, in italiano e inglese. In parole povere, sto ore a parlare da solo davanti allo schermo 😂 L’aspetto comico è che ogni tanto esco dal seminato, applico BAD a uno dei nostri prodotti, inizio a studiare nuove strategie e le lezioni diventano imprevedibili.

A proposito di strategie. Francesco, il nostro strategist, ci ha finalmente presentato l’analisi che ha fatto di Sefirot in quest’ultimo mese. Ci ha detto «Interrompetemi, eh, facciamo pure brainstorming» e non l’avesse mai detto: abbiamo finito la call alle 2 😅 Eravamo tutti esaltati, c’è un sacco su cui migliorare!

Online il nuovo sito. Siamo riusciti ad andare online con il nuovo sito unificato >> https://sefirot.it – è stato come fare le pulizie di primavera in un hotel dove era inverno da cinque anni. Fateci sapere che ne pensate.

🌈 Takeaway: pensiamo a chi può beneficiare di quello che vogliamo
Durante il training sciamanico di giugno, questa è una delle frasi che mi è rimasta impressa: «Desiderate tanto, e chiedetevi chi altri può beneficiare di quello che desiderate».
Ci ho pensato a lungo in questi giorni perché, quando ho aperto Sefirot, volevo solo essere riconosciuto. Era un sentimento di rivalsa: hanno detto di no ai miei prodotti, allora faccio da me, e ve la faccio vedere. Però, dopo un po’, se sei animato solo da quello non hai più voglia di fare niente.
Adesso mi rendo conto che non voglio più che Sefirot vada bene per essere riconosciuto. Sarà banale, eh, ma voglio che vada bene per pagare gli stipendi, per tenere aperto un luogo dove a me sarebbe piaciuto lavorare e che mi sembra faccia bene a chi ci entra in contatto, e poi voglio che vada bene perché ogni tanto qualcuno ci scrive che Fabula o intùiti gli ha dato davvero una mano, e senza l’azienda il prodotto sarebbe stato sulla mia scrivania, non gli sarebbe mai arrivato.
Insomma, ha un sapore diverso.
E voi? Chi può beneficiare di quel che volete?

Con ❤️,
Matteo


*** Bollettino creativo di Sefirot ***

In questo bollettino racconto come gestiamo una casa editrice.
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