Bollettino creativo n.213
Agguato creativo sta venendo sempre meglio 🔥 Fra pochi giorni sarà pronto per qualche volenteroso beta reader!
Esperimenti e nuovi prodotti
- Sto imparando il portoghese seguendo delle tecniche di memoria e, sorprendentemente, funziona! Sto memorizzando 10 vocaboli al giorno con l’obiettivo di aumentare fino a un ritmo di 60 e poi imparare un migliaio di parole per barcamenarmi con la lingua. E, sì, credo davvero sia possibile sviluppare una serie di prodotti per ottenere questo risultato in maniera sistematica 🚀
- Stiamo lavorando a uno strumento per declinare il brand su diversi output (adv, eventi, siti web ecc.) e anche in questo caso sono molto fiducioso: sembriamo essere sulla strada giusta!
- Ci hanno contattati per chiederci se fossimo interessati a sviluppare un gioco per la diagnostica sul tema delle malattie cardiovascolari. Ho detto di sì ❤️
Piccolo takeaway: non svalutiamo quello che ci viene “facile”
Io lo faccio da sempre. Sviluppare un prodotto per l’apprendimento di una lingua, o per il branding, o per la meditazione mi pare facile, se lo metto a confronto con un lavoro profondo come intùiti, così ho spesso svalutato quel tipo di progetti (di fatto ho svalutato me e quello che mi viene bene fare). Adesso che lo vorrei davvero il mazzo di carte per imparare il portoghese, mi rendo conto di essere stato uno sciocco 😅
A pensarci bene, quando vedo un calzolaio che fa una scarpa a me pare una magia, ma per lui è solo fare quello che sa fare.
Non svalutiamoci: se per noi è facile, è proprio quella la magia 👌
La mia epifania
Ho trascorso le prime settimane a Lisbona cercando di essere vitale a tutti i costi: cercavo di conoscere persone, uscivo tanto, mi spremevo per farmi venire idee geniali da proporre a Umberto e che potessero dare una svolta decisiva alla mia vita e all’azienda e poi… mi sono accorto di aver lavorato troppo poco su Agguato creativo. L’ho fatto sì, ma poco, non dico nei ritagli di tempo ma quasi. Se avessi avuto una consegna, lo avrei impaginato in cinque giorni.
🌈 Takeaway creativo: scegliamo la nostra avventura
Mi sono reso conto che stavo cercando la vita fuori quando la mia avventura, quella che mi eccita e mi esalta è quella del creativo. Lavorare sul progetto la mattina presto e poi al bar, e poi ancora nel pomeriggio e, perché no, anche a notte fonda. È quello il mio posto.
Come l’ho visto (lo so che sembra banale ma quando vediamo le cose non è come dirlo e basta, fanno clic da qualche parte e qualcosa di intimo cambia) la mia energia è cambiata. Sono diventato più vitale, più… a mio agio. E il mondo mi è venuto incontro: ho conosciuto persone perché ero al bar a lavorare, ho avuto voglia di uscire e di divertirmi perché ero (banalmente haha) felice.
Scegliete la vostra avventura perché, be’, è la vostra!
Con ❤️,
Matteo
*** Bollettino creativo di Sefirot ***
In questo bollettino racconto come gestiamo una casa editrice.
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