Bollettino creativo n.235

Ho scritto Agguato creativo tra ottobre 2023 e febbraio 2024 e l’ho impaginato mentre ero a Lisbona, tra marzo e aprile.

Si potrebbe pensare che il vero lavoro sia stato quello, ma non è proprio così 😅

Intuizione, messa a terra ed espansione. La prima parte di un viaggio creativo – in questo caso la stesura di un libro – è quella più poetica, dove arrivano le idee e si cerca di dare loro una forma. È quella in cui si va avanti e indietro per il salotto o per il garage, eccitati di aver avuto una nuova trovata, in cui non si dorme per l’eccitazione (o la disperazione). Poi si mette la parola “fine” e, a volte, si pensa che sia davvero finita lì. Haha.

E come espandiamo questa nostra creazione nel mondo? Come la onoriamo? Come le diamo una dignità? Se non facciamo niente, il romanzo resta nel cassetto, il progetto non prende il volo, l’azienda non apre.

L’impegno per espandere Agguato. Nell’ultima settimana mi sono dedicato ad attività che possono sembrare poco creative:

  • Potenziare le spedizioni. Agguato sta avendo successo, e questo significa passare ore e ore al telefono e al computer per snellire i flussi delle spedizioni. Come riuscire a farlo arrivare ovunque senza tempi di attesa enormi? Non vi dico i mal di testa 😅
  • Trovare partner all’estero. Ci stanno chiedendo traduzioni in polacco, tedesco, francese, spagnolo. Parallelamente ci sono case editrici che vorrebbero i diritti per il loro paese. Quindi mi sto attivando per trovare agenti internazionali che possano darci una mano. E mi sento un inetto, non l’ho mai fatto e non so bene da che parte iniziare 😂
  • Parare i colpi. Quando qualcosa funziona, ci sono sempre degli inciampi. Il rifornimento della carta non arriva in tempo per la nuova produzione, un referente cruciale va in vacanza, un collaboratore ha una dimenticanza che crea a domino una serie di problemi. E chi deve occuparsene? Mannaggia.

🌈 Takeaway creativo: la creatività è anche il lavoro sporco

Ci sembra meno onorevole fare la lista delle case editrici a cui mandare il nostro romanzo, andare a bussare alle porte per cercare investimenti, occuparci di qualcosa di così vile come le spedizioni.
Vi dirò: ci vuole anche quello. I creativi che creano e basta non tengono così tanto alle loro creazioni. C’è il momento per creare e il momento per rimboccarci le maniche e infilare le braccia fino al gomito in quello che è necessario, anche se non ci piace tanto.
È un ottimo modo per avere una visione più ampia di quello che vogliamo fare, per essere più consapevoli e diventare creativi con basi più solide 💪

Con ❤️,
Matteo


*** Bollettino creativo di Sefirot ***

In questo bollettino racconto come gestiamo una casa editrice.
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