Bollettino creativo n.266


Ieri ho passato la giornata a girare nuovi video per Agguato creativo e mi sono divertito un mondo nel tentativo di creare set totalmente diversi dentro un appartamento di 50mq 😅
A inizio settimana abbiamo iniziato un percorso di mentorship con uno dei più grandi esperti di pubblicità su Facebook nel mondo (abbiamo bisogno di fare quel salto in più) e la nostra speranza era che sfoderasse la bacchetta magica, che ci dicesse: «Fate questo invece di quello» e taaaac, magia.
Ovviamente non è andata così 😂 Invece che mostrarci la strada miracolosa, ha iniziato ad analizzare la nostra auto e ha messo in luce tutta una serie di cose che in qualche modo già sapevamo ma di cui preferivamo far finta di niente.
La resistenza allo sforzo. Sulle prime io e Lino ci siamo guardati scorati, della serie «Ancora questa roba?» poi, a fine chiamata, ci siamo fatti un esame di coscienza: in effetti, vuoi per mancanza di tempo, vuoi per pigrizia, nei mesi abbiamo trascurato degli aspetti importanti nella creazione delle pubblicità.
Quando arrivano questi momenti, dove si è già faticato tanto e qualcuno ti fa comprendere che devi di nuovo rimetterti in gioco, subito mancano le ginocchia. Viene la tentazione di sedersi su una sedia, lamentarsi e non alzarsi più.
La creatività non finisce mai. In questi casi mi aiuta ricordare che in creatività non si arriva mai. A volte ci viene la tentazione di pensare: «Ah, voglio un momento di tranquillità», ma è un’illusione. Ci sarà sempre qualcosa da fare, da modificare, da aggiustare, un nuovo stimolo e una strada da cogliere. E, quando arriva, bisogna cavalcarlo, se possibile divertendoci. Io ne ho approfittato per chiudermi un giorno in casa e giocare con la videocamera nuova ❤️
🌈 Takeaway creativo: non facciamoci sconti
Quando abbiamo tante cose da fare è umano volere una scorciatoia o voler ottimizzare il risultato. In agenzia c’era un detto: «Minima spesa, massima resa». Trova il modo per fare poco ma che renda tanto. Ieri ho pensato che è tutta una scusa per impegnarsi di meno.
Ed è anche poco vero: ci ho messo di meno a montare dei set ben fatti che a fare le cose alla carlona e cercare di aggiustarle dopo. Invece per questo bollettino ho pensato “Dai, tanto lo scrivo al volo” e poi è finita che ho dovuto scriverlo e riscriverlo tre volte.
Insomma, lavoriamo sulla qualità, sul come facciamo quello che facciamo, e non facciamoci troppi sconti, o il conto arriva dopo. Haha.
Con ❤️,
Matteo
*** Bollettino creativo di Sefirot ***
In questo bollettino racconto come gestiamo una casa editrice.
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