Bollettino creativo n.299

Quello che è nato come un gioco («Tutti stanno usando questa benedetta AI» mi sono detto. «Perché non provare?») si è trasformato in qualcosa di davvero promettente. 

Nell’immagine vedete il mio primo progetto: ho integrato la conoscenza di Ad Machine, il nostro strumento per creare ads, in un percorso automatizzato che analizza il sito di un prodotto, fa ricerca e poi genera gli angoli creativi.

Angoli che poi possiamo trasferire in un secondo tool che li trasforma in prompt per generare immagini.

Come è cambiata la mia visione. Qualche settimana fa ho seguito un corso, nel quale mi è stato spiegato che l’AI generativa è statistica, ti offre il risultato più probabile, ed è questo il motivo per cui gli esperti creano dei prompt molto precisi. Più restringi l’imbuto, più è probabile riuscire a ottenere il risultato desiderato.

E non sono proprio degli imbuti quelli che costruiamo noi? Fabula non insegna a seguire una struttura per scrivere libri? Edito per migliorarli? BAD per progettare? Cicero per eccellere nel Public Speaking?

In fondo non sono strumenti che aiutano a ridurre l’errore di chi li utilizza? E voilà! Mi si è accesa la lampadina 😅

Cosa succederebbe se trattassi l’AI come se fosse un utente dei nostri prodotti?

Un risultato inaspettato. Il nostro apprendimento funziona per esempi: studiamo la teoria, poi leggiamo i casi studio, e così interiorizziamo il tutto. 

E cosa stava facendo il mio ChatGPT dopo averlo addestrato a dovere? Mi stava offrendo una quantità incredibile di esempi ben fatti!

Il sistema non stava facendo il lavoro per me: stava generando decine e decine di spunti da cui imparare.

Noi non miglioriamo giocando contro gli scacchi azionati dal computer? E se quello stesso computer velocizzasse il nostro apprendimento delle strutture narrative, delle tecniche di editing? Se ci insegnasse a leggere intùiti? 😜

🌈 Takeaway creativo: avere il coraggio di partire per luoghi nuovi

Ci sono timore e pregiudizi nei confronti dell’AI. Io stesso fino a qualche settimana fa pensavo che creatività e AI non potessero (e non dovessero) mescolarsi eccessivamente. Non solo: mi sono persino domandato se non dovessi trattarla come un competitor. 
Poi mi sono detto: «Matteo, non limitarti. Approfondisci».
Mi sembra un atteggiamento più costruttivo ❤️

Con affetto,
Matteo


*** Bollettino creativo di Sefirot ***

In questo bollettino racconto come gestiamo una casa editrice.
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