Bollettino creativo n.42
Matteo è finalmente riuscito a lavorare sul branding di Sefirot 🎉e siamo molto soddisfatti del risultato.
🧢🧢🧢 A proposito del nostro brand:
Matteo è partito da cosa facciamo (prodotti densi, durevoli e utili), come lo facciamo (costruendo un’indipendenza che ci dia la libertà di fare come vogliamo) e perché (per aiutare i creativi a lavorare meglio).
Poi ha individuato i valori e dove questi si manifestano: trasparenza e onestà (nel bollettino), efficacia e qualità (nel processo di creazione dei prodotti, pochi ma buoni), e la crescita dell’ecosistema (sempre nel bollettino + nella distribuzione di strumenti gratuiti).
Ha continuato con il delineare l’atteggiamento (e la personalità) del brand: consapevole (usiamo un linguaggio corretto e sintetico), vero e coraggioso (diciamo le cose come stanno, senza tanti fronzoli), ammiccante quasi sfacciato (largo uso di emoticons 😂)
Da qui si può individuare una direzione per l’immagine coordinata:
Logo Sefirot semplice, pulito, privo di peso, che lascia spazio ai prodotti
Segno grafico (gatto) sgraziato ma autentico che infiliamo un po’ ovunque come un easter egg
Immagine coordinata è SENZA ORPELLI e SENZA COLORE PRIMARIO. Sefirot è un foglio bianco dove tutto è possibile e dove il contenuto (i prodotti) hanno importanza, quindi utilizziamo BIANCO e NERO + EMOTICONS, Possiamo sfruttare TUTTI I COLORI ma solo in quanto sostegno.
È stato un ottimo esercizio perché ci ha permesso di capire dove stiamo già manifestando il nostro brand (nel bollettino!), dove invece stiamo comunicando in maniera scarna (sul sito) e soprattutto cosa comunicare. Per esempio i criteri per cui lavoriamo o meno su un progetto nuovo. Siamo così contenti di averli finalmente elencati che vi facciamo copia/incolla qui 😂
[Direttamente dai testi del nuovo sito di Sefirot.it]
Prima di lavorare su un progetto valutiamo la sua:
Utilità: può davvero risolvere un problema? Può aiutare qualcuno? Se c’è una cosa che proprio non sopportiamo sono i prodotti fuffa che si regalano a Natale e poi non vengono mai usati.
Longevità: avrà una vita lunga oppure cavalca un trend? Siamo ambiziosi, miriamo a sviluppare prodotti che i nostri nipoti potrebbero ancora trovare intriganti fra 50 anni (almeno 😅)
Universalità: può essere applicabile a tutti i casi? È scalabile? Se fossimo un’azienda di giochi, vorremmo fare gli scacchi. Quindi ci chiediamo: siamo davanti agli scacchi per il branding? Siamo davanti agli scacchi per il design? Se no, cerchiamo di passare ad altro.
Seguono esempi di prodotti su cui abbiamo scelto di non lavorare (e perché), e il metodo che utilizziamo quando invece abbiamo scelto di lavorarci. Per chi volesse approfondire, tenete d’occhio il sito nei prossimi giorni 😉
🐐🐐🐐 Cosa abbiamo fatto questa settimana:
- Il branding 💪
- Abbiamo dato conferma per far partire tutte le produzioni del 2021
- Abbiamo mandato in stampa il prototipo di Fabula for Kids 🚀
🦊🦊🦊 Cose che vorremmo fare:
- Manifestare con più efficacia la nostra voglia di contribuire all’ecosistema creativo, aprendo sul sito una sezione “Strumenti gratuiti” dove inseriremo quello che abbiamo già (Nebula, il Vademecum per la presentazione di progetti creativi ecc.). Vorremmo impegnarci sempre più attivamente nello sviluppo di risorse per trasmettere quello che sappiamo fare e che potrebbe essere utile ad altri (la strategia del lancio di una campagna Kickstarter, per esempio, o la creazione di un business plan per valutare se un progetto può stare in piedi o no).
- Manifestare i nostri valori anche internamente all’azienda, ad esempio cercando di circondarci solo di collaboratori concreti con cui è possibile essere onesti e trasparenti, e invitando a dire sempre quello che si pensa senza troppi filtri (non è scontato come può sembrare 😂)
🎃🎃🎃 Cosa abbiamo imparato
Anni fa Matteo chiese a un suo insegnante di scrittura: «Nel mio romanzo devo scrivere due capitoli indispensabili ma un po’ noiosi. Come ci si deve comportare?» Lui gli disse che i “capitoli di collegamento” sono leciti, quindi di non farsi troppi problemi. Matteo seguì il consiglio: si sforzò di scrivere quei capitoli noiosissimi (issimi 🤮anche da buttare giù) e due anni più tardi, al momento dell’editing, li tagliò di netto perché annoiavano pure lui che li rileggeva.
A Matteo è tornato in mente perché ha sbattuto la testa per un mese sulla questione del branding, poi qualcosa si è acceso, l’altro giorno ha iniziato a divertirsi scrivendo i testi del sito nuovo e ha finito in qualche ora perché sono usciti densi di contenuto e allegri.
🌈 Takeaway: quello che facciamo si impregna di quello che sentiamo.
Se ci sentiamo annoiati scrivendo qualcosa, chi lo leggerà si annoierà a morte. Se ci commuoviamo, riusciremo a commuovere. Se siamo allegri, risulteremo frizzanti.
Poniamo attenzione a come ci sentiamo quando creiamo qualcosa: siamo infastiditi, arrabbiati, impassibili, felici, esaltati, divertiti? Se non siamo come vorremmo essere, forse è il caso di riprovare più tardi 😂
Con ❤️,
Matteo e Andrea di Sefirot
*** Bollettino creativo di Sefirot ***
In questo bollettino raccontiamo come gestiamo una casa editrice.
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