Bollettino creativo n.49

Bollettino creativo n.49

Abbiamo iniziato la nostra settimana con lo storyboard dello stop motion di Fabula for Kids e che dire? Sarà uno spettacolo 😍

🐐🐐🐐 Cosa abbiamo fatto questa settimana:

  • Andrea è definitivamente innamorato del gestionale del nostro nuovo spedizioniere (vi ricordate tutte le tribolazioni per spostare il magazzino? Be’, ce l’abbiamo fatta e siamo molto felici!)
  • Siamo partiti ufficialmente con il nostro progetto di distribuzione indipendente in Italia. Se avete amici che possiedono librerie, avvertiteli: nelle prossime settimane potrebbero ricevere le telefonate di Anna, la nostra commerciale 😉
  • Andrea ha fatto una call di allineamento con l’esperto che ci sta aiutando per Fabula for non-fiction e si sente vicino alla soluzione 🔥
  • Matteo si è rituffato nelle nuove piattaforme a cui stanno lavorando i programmatori, nello specifico per la gestione del multilingua. In pratica stanno “spaccando” tutti i testi del sito in variabili come ‘titolo-head’, ‘paragrafo01’ ecc. che poi avranno diverse traduzioni a seconda della lingua. Detta in parole meno noiose: fra poco avremo i siti anche in francese e spagnolo! 🚀🇪🇸🇫🇷

🐈🐈🐈 Come lavoriamo: smart working + struttura verticale inversa

Abbiamo impiegato molto tempo per imparare a delegare. Perché non è facile, anzi è forse la cosa meno facile quando si inizia a fare gli imprenditori: trovare le persone giuste, investire del tempo per spiegare cosa fare e soprattutto fidarsi, fidarsi! Difficilissimo 😂

Poi, come ci abbiamo preso la mano, è diventata una delle parti preferite del nostro lavoro e lo consigliamo a tutti i nostri amici, che abbiano un’azienda o meno: delegate, delegate, delegate!

Noi lo facciamo unendo due ingredienti:

  • Smart working (quello vero): la prima cosa che diciamo ai nostri collaboratori è «Lavora da dove vuoi, quando vuoi e come vuoi. Basta che mantieni gli obiettivi».
  • Una struttura verticale (ma al contrario): per noi delegare significa dare responsabilità, quindi in genere la seconda cosa che diciamo è «Chiamaci all’ora che vuoi, chiedici tutto quello di cui hai bisogno e rompici le scatole. In sostanza, in questo ambito sei il nostro capo» (è così che Valentina scrive a Matteo «Ehi, non mi hai ancora mandato i post per instagram»… e lui accampa scuse 😂)

🎃🎃🎃 Cosa abbiamo imparato

Ieri siamo stati al telefono per circa un’ora e mezza discutendo della questione “richieste non richieste” (tutte quelle proposte spontanee, che ci arrivano senza sollecito): distributori di paesi lontani che ci chiedono un contratto di esclusività oppure aziende che ci propongono collaborazioni non ben definite. Sono richieste che in genere ci colgono del tutto impreparati perché non abbiamo mai pensato se vogliamo distribuire Fabula in Malesia o vendere i diritti di Intùiti a un brand di abbigliamento (questa non è ancora successa 😅) e ovviamente ci viene chiesto di pensarci e di dare una risposta nel minor tempo possibile.

Abbiamo parlato di come rispondere, se rispondere, ci siamo preoccupati di non rispondere e perdere un’occasione, oppure di rispondere male e risultare troppo secchi, poco gentili.

E alla fine abbiamo capito…

🌈 Takeaway: non dobbiamo perdere tempo con comportamenti che non portano frutti
Per esempio parlare per un’ora e mezza di un problema che non c’è, perché le proposte che ti fanno venire dubbi o che sono mal poste non sono mai buone 😂 e, quando invece sei davanti a un’opportunità vera, lo sai: leggi la mail e già sorridi.

Con ❤️,
Matteo e Andrea di Sefirot

*** Bollettino creativo di Sefirot ***

In questo bollettino raccontiamo come gestiamo una casa editrice.
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