Bollettino creativo n.74
Vi condividiamo i risultati del sondaggio della settimana scorsa:
Intanto grazie a tutti quelli che hanno risposto (siete stati 331!), in particolar modo a chi ci ha fatto complimenti (scaldano il cuore 😍).
🐈🐈🐈 Parentesi metodologia: perché abbiamo fatto un sondaggio?
Il sondaggio è uno degli strumenti più comuni di ogni approccio user-centered (si chiamano così perché mettono al centro del progetto l’utente e i suoi bisogni). La maggior parte dei processi di cui avete sentito parlare – Design Thinking, UX Design, Lean Process – sono basati su questo. Di fatto si osservano gli utilizzatori oppure si chiedono i loro pareri con l’obiettivo di fornire prodotti e servizi in linea con le loro esigenze e aspettative.
Gli approcci user-centered sono diffusi non solo perché contribuiscono a sviluppare prodotti più utili ma soprattutto perché riducono i rischi imprenditoriali. Pensateci: se doveste investire tutti i vostri soldi su un’idea, non vorreste testare un prototipo con gli utenti prima di mandare tutto in produzione? 😂
Ora prestiamo attenzione al lato oscuro della forza: alla maggior parte dei business interessa solo di generare più revenue possibile, indipendentemente dal modo, e usano i processi user-centered per trattarci come bambini viziati e darci proprio quello che dimostriamo di volere di più. Sapevate che all’inizio Instagram si chiamava Burbn e faceva tutt’altro? Poi hanno scoperto che agli utenti interessava solo condividere foto e hanno cambiato direzione. Sapevate che Netflix spegne le serie che non hanno abbastanza visualizzazioni? A loro interessa produrre quello che piace di più agli utenti, non proporre agli utenti quello che loro pensano sia degno di essere visto.
Ma non giudichiamo: diciamo più semplicemente che seguire un approccio user-centered, quando si tratta di business, è il terreno più sicuro. Il contrario – fare di testa propria – è quello che si chiama design di genio, è rischioso e può finire molto male.
🦊🦊🦊 Cosa abbiamo deciso di fare: prendere una posizione
Abbiamo letto attentamente le vostre risposte e ci sono servite per prendere una posizione decisa: abbiamo deciso di non accontentare molti di voi 😂
- Il Bollettino non è un’operazione di business e non lo sarà mai (qualcuno lo ha interpretato in questo modo, ma vi possiamo dire che ha una percentuale di conversione del 3%, molto contenuta, e che le nostre revenue vengono da canali del tutto diversi). È un servizio gratuito che diamo per piacere, perciò possiamo prenderci il rischio di fare di testa nostra, di essere un po’ matti, insomma 🤗
- Scriviamo il Bollettino per contagiarvi, stuzzicarvi, raccontarvi le nostre testate sui muri, farvi sentire meno soli e farvi venire voglia di scrivere il vostro bollettino; e siamo felici perché sembra che ci stiamo riuscendo. Ci avete scritto: «è una ventata di aria fresca», «dà ispirazione e coraggio», «porta dentro il processo creativo», «fa venire voglia di essere più creativi». Volevamo proprio questo!
- Lo scriviamo per ricapitolare e anche per auto-celebrarci, come qualcuno ci ha scritto. Eh, sì, perché troppo spesso ci dimentichiamo di farlo, ed è un invito a farlo anche voi. Quante cose avete fatto questa settimana per cui non vi siete detti nemmeno un «Figata!»?
- Lo scriviamo e continueremo a scriverlo. Scordatevi i video 😅 a noi piace scrivere, ci mettiamo l’anima, abbiatene cura. Se non avete tempo per leggere, che ci stiamo a fare noi editori?
- Lo continueremo a mandare ogni settimana. Sappiamo che le percentuali sopra sono contro di noi ma, se ci fosse stata anche solo una persona che ce lo avesse chiesto, l’avremmo fatto. In fondo per tutti gli altri basta leggere un bollettino sì e uno no 😂
- Ci impegniamo a inserire più nozioni pratiche legate alle metodologie che utilizziamo e alle applicazioni dei nostri prodotti.
- Ci impegniamo a essere sempre trasparenti, a non prendervi in giro, a darvi quello che pensiamo sia importante e non quello che volete sentirvi dire (costi quel che costi). E se non vi piace, c’è sempre il link blu per disiscrivervi qui sotto. No hard feelings 😉
Alla prossima settimana!
Con ❤️,
Matteo e Andrea di Sefirot
P.s.
Se vi stanno arrivando le mail sia in italiano che inglese, scriveteci: è un errore di sistema, cerchiamo di risolverlo!
P.p.s.
Qualcuno ci ha scritto che non abbiamo risposto a un graphic designer che ci ha mandato il cv. Colpa di Matteo, deve essersi perso la mail. Se ci fate scrivere di nuovo, guardiamo!
Ad altri non è arrivato un acquisto: scrivete per favore a info@sefirot.it e risolviamo!
*** Bollettino creativo di Sefirot ***
In questo bollettino raccontiamo come gestiamo una casa editrice.
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