Come scrivere una sinossi a prova di lettore professionista?

Come scrivere una sinossi a prova di lettore professionista?

Te lo dice una lettrice professionista


Ciao! Sono qui per raccontarti come scrivere una sinossi efficace, che colpisca l'attenzione del lettore tecnico della casa editrice o dell'agenzia letteraria a cui hai intenzione di mandare il manoscritto.

Partiamo col dire che la sinossi è la sintesi di un'opera, il biglietto da visita che si allega sempre quando si invia una proposta a una casa editrice o un'agenzia letteraria. Una buona sinossi deve focalizzarsi su tre contenuti fondamentali: il riassunto della trama del libro, la presentazione dei personaggi principali e la struttura del romanzo.

👉 Diciamoci la verità, sinossi e incipit sono i due strumenti determinanti per misurare se il romanzo godrà di una lettura integrale e approfondita oppure finirà nella pila degli scarti. In questo articolo analizzeremo, quindi, quali sono gli elementi imprescindibili a compendiare la tua opera e quali gli errori da evitare.

Lascia prima che mi presenti.

Mi chiamo Giulia Vittoria Francomacaro e ho speso parecchi anni a cercare di riprodurre il mio nome fino a farlo diventare dritto anche su un foglio senza righe. Ho studiato alla Scuola Holden per trasformare questa piccola mania in una professione e ora che ho imparato (quantomeno a firmare), mi dedico alle parole come autrice e lettrice alla Laura Ceccacci Literary Agency, sono con loro dal 2017!

Conosco, quindi, il punto di vista di chi legge manoscritti per professione ma anche quello di chi li scrive per passione.

👉 Caro autore, parlo a te che hai appena finito il tuo romanzo. So che ci hai messo dentro tempo, lavoro, impegno, emozioni e tantissime aspettative. Quello che compiremo insieme, è il passo successivo: il primo che anticiperà un lungo percorso verso la pubblicazione; e lo faremo attraversando i vari passaggi che di solito seguo da quando arriva la mail nella mia casella di posta a quando salvo il documento sul desktop e aspetto di cominciare il romanzo con un primo giudizio ben stampato in testa.

Un lettore tecnico – fatta eccezione per i servizi a pagamento in cui l’autore commissiona la valutazione dell’intero manoscritto (come capita nel mio caso, perché la mia agenzia offre questa possibilità) – non legge il testo integrale se non viene profondamente colpito dalla sinossi e dall’incipit. Ciò che posso assicurarti per esperienza è che anche per me – che arrivo fino all’ultima parola – è fondamentale l’impressione iniziale, quella che percepisco nel momento in cui entro in contatto con la trama e con il capitolo uno. Certo, arrivando in fondo ho l’opportunità di cambiare idea, ma se c’è stato il colpo di fulmine, la relazione nasce con i migliori presupposti.

😱😱😱 Per scrivere la sinossi perfetta, devi sapere come questa verrà letta dal lettore tecnico.

Ti accompagno in una mia sessione di lettura tipo:


Ho davanti un tè fumante e apro il file, leggo la bio velocemente – non mi interessa troppo, diciamo che do un’occhiata. Poi scorro ed ecco la sinossi.
Qui hai tutta la mia attenzione, caro autore, e se vedo la quantità giusta di testo (diciamo intorno alle duemila battute) già sono felice e ben disposta. Non fraintendermi, non lo dico perché sono sfaticata e non ho voglia di leggere più a lungo, ma perché ho intuito che sai riassumere i concetti fondamentali e dare spazio alle cose importanti.
Scorro una prima volta senza fermarmi, esamino la trama e capisco se è nelle mie corde – capitare con un lettore appassionato del genere è una fortuna, ma anche se non dovesse accadere non importa, un buon libro è sempre un buon libro.
Inutile ricordarti che, a prescindere dal tempo verbale che hai impiegato per la tua narrazione, la sinossi l’hai scritta al presente, vero? Se così non fosse allora mi sono innervosita, ho bevuto un sorso di tè troppo caldo e mi sono bruciata la lingua.
Ricomincio con una seconda lettura più approfondita e valuto se le nozioni che mi hai dato sono sufficienti a orientarmi nella storia; dove siamo, chi è/sono i protagonisti, qual è la questione che vuoi raccontare, quando è ambientata e perché ha ragione d’essere. Il contenuto deve risultare completo: inizio, chiamata all’azione, svolgimento, eventuali colpi di scena, fine. Non preoccuparti di rivelarmi in anticipo un finale a sorpresa (anche se si tratta di un giallo), per formulare un giudizio devo conoscere la narrazione nella sua interezza.
È arrivato per me il momento di sorseggiare il tè tiepido e concentrarmi sui personaggi che mi descrivi, sono abbastanza tridimensionali? Abbattono stereotipi come la segretaria provocante e l’uomo d’affari che non ha tempo per la famiglia? Svolgono delle azioni appassionanti? Mi viene voglia di seguirli nella loro evoluzione? Se la risposta è sì, significa che sei già davvero a buon punto. Ricorda che nella sinossi non devi inserire dialoghi ma prestarti al ruolo di narratore onnisciente che elenca i fatti precisamente come accadono.
Durante questo passaggio non voglio che mi emozioni, devi farmi sapere.
Dopo un altro goccio di tè, sto già pensando all’ambientazione che mi hai messo davanti, è affascinante e mi intriga specialmente se non l’hai descritta troppo nei particolari, permettendomi di immaginarla. Ottimo lavoro!
Sono pronta, adesso, ad arrabbiarmi davvero se hai fatto errori grammaticali. Sì, se ne hai fatti io mi sto arrabbiando più che per qualsiasi altra scorrettezza. Non sei più da solo, nella tua cameretta, in preda all’impeto creativo che giustifica strafalcioni e refusi. Stai presentando il tuo manoscritto a persone del settore: ortografia e sintassi devono essere perfette.
Tuttavia sono certa che non hai fatto errori, perché hai messo attenzione nella rilettura prima dell’invio, quindi posso finire in pace il mio infuso.
(Qui sembra che stia facendo un po’ la fica, ma quando inverto il ruolo e sono io a dover mandare i miei capitoli in lettura: testa bassa, coda tra le gambe e quintali di ansia da prestazione).

Per passare in rassegna la tua sinossi ho impiegato una mezzoretta, il tempo di bere con calma del tè. Se sei riuscito, più o meno, ad applicare i piccoli suggerimenti che ho indicato, allora sono felice perché non vedo l’ora di leggerti!

A te che sei arrivato a svuotare la tazza insieme a me, voglio dare un ultimo consiglio per costruire la tua sinossi: appena hai battuto l’ultima parola del capitolo finale, esci dal ruolo di scrittore e diventa un artigiano che cesella la sua opera fino a darle la forma giusta. Non pensare sia un dettaglio trascurabile – ché tanto l’importante è il romanzo – perché invece si tratta di un biglietto da visita in grado di aprire o chiudere tante porte. Ricorda che il cuore emerge nel libro (in caso contrario è un bel problema, ma questa è un’altra storia di cui magari un giorno parleremo), mentre la sinossi è uno strumento tecnico ordinato e scarno di punti di vista personali.

🔥🔥🔥 Ma nel pratico?

Queste dritte sono sicuramente un buon inizio, ma non sono sufficienti: per cogliere tutti i segreti del mestiere di un artigiano bisogna fare un salto nella sua bottega.

Perciò ti invito a seguire il prossimo contenuto che ho pensato apposta per te 👉 lavorerò su un testo poco convincente e lo farò diventare una sinossi efficace e adatta a essere inviata a un’agenzia o a una casa editrice.

Se vuoi aumentare le tue possibilità di essere pubblicato, ti consiglio di leggerlo 😉


Grazie e a presto 💛
Giulia