Vademecum di Sefirot per la presentazione di progetti creativi
Perché abbiamo scritto questa guida
Ogni settimana riceviamo molte proposte di progetti creativi e non abbiamo potuto non notare una certa difficoltà nella presentazione della propria idea. Non è un caso: presentare un progetto creativo non è semplice! Così abbiamo deciso di costruire una struttura da seguire: è ottima per proporre a noi un progetto ma anche per proporlo a chiunque altro 😉
Il vademecum
È un documento di Google Drive, pratico e semplice da usare, lo trovate a questo link >>
Basta fare File > Make a copy, e voilà! Avete la vostra struttura da seguire.
Come funziona
È diviso in tre parti:
- Informazioni generali. Chi visiona l'invio di una proposta vuole avere una sintesi di cos'è il prodotto, chi è l'autore (e perché è autorevole) in un paio di righe, insomma vuole farsi un'idea del progetto nel minor tempo possibile.
- Analisi del prodotto. Ma come? Non raccontiamo subito come funziona il prodotto? No, chi valuta vuole prima capirne le potenzialità, sia di utilizzo che di mercato, quindi rendiamogli la vita facile (e dimostriamo di essere degli autori consapevoli): anticipiamolo/a e facciamo noi un'analisi. I punti che abbiamo scelto sono tratti dal Lean Canvas, uno dei più popolari strumenti per chi sviluppa prodotti nuovi.
- Dettaglio del prodotto. Se chi legge la nostra proposta è arrivato/a fin qua, abbiamo destato il suo interesse. Ora possiamo spiegare nel dettaglio cosa stiamo proponendo.
Ok, compiliamo il vademecum!
Nel file trovate un esempio già scritto, però per essere più chiari:
1) Informazioni generali
- Nome del progetto. E vabbè, questo è facile 😂
- Descrizione in max 100 parole. Essere sintetici è un'arte: scrivete la descrizione più volte, cancellate, modificate, riscrivetela, finché non escono le frasi giuste.
- Com'è fatto a livello tecnico. Se si propone un libro, ok, basta scrivere: libro. Ma se state proponendo un prodotto più complesso è bene dire subito quali sono gli elementi necessari: un dado, un libretto, un tabellone e dieci pedine, il tutto dentro una scatola.
- Sito o video di presentazione. Averli sarebbe fantastico, non solo perché è un materiale aggiuntivo da visionare, ma soprattutto perché è segno di grande impegno. Insomma, state dicendo: «Ci stiamo facendo il mazzo per questo progetto».
- Autore/autori. Chi siete. E soprattutto perché siete credibili come autori di questo progetto.
- Contatti. Non ci crederete ma è come il tempo di cottura sulle confezioni della pasta 😅
2) Analisi del prodotto
- Target. Per chi è pensato questo prodotto? La risposta peggiore è: «per tutti». Non scrivetelo, non pensatelo nemmeno. Vuol dire che il prodotto non funziona. Anche i libri mainstream hanno un target primario, per es. «giovani che amano storie d'amore fantasy». Cercate di stringere il campo.
- Che problema risolve. I prodotti che funzionano risolvono un problema (perlomeno nella maggior parte dei casi). Netflix? Aiuta quando vogliamo vedere un film. Una molletta? Non far cadere i panni stesi. Un manuale di UX? Trovare lavoro come UX designer. Un romanzo? Qui è più difficile: potremmo dire che risponde al bisogno di intrattenimento. A ogni modo, un problema/bisogno c'è sempre!
- Che soluzione propone. Come risolvo il problema «Voglio fare fitness ma non riesco ad andare in palestra»? Con un'app per fare esercizi!
- Competitor. Tutte le altre "cose" che esistono nel mondo e che propongono soluzioni allo stesso problema sono competitor. Per un'app di fitness, le palestre sono competitor; pure i video gratis su YouTube. Per un manuale di UX, lo sono i corsi delle università; per un libro, Netflix è un competitor. Chi valuta il vostro progetto si chiederà se investire o meno nella sua realizzazione e inizierà a elencare mentalmente i competitor, quindi fatevi trovare pronti!
- Come vi distinguete. Spiegate a chi visionerà il progetto per quale motivo non c'è da temere i competitor. Un'app costa 5 euro al mese rispetto ai 50 della palestra; un manuale costa 20 euro e richiede 5 ore di lettura, rispetto a un corso di un anno in università (e non è detto che uno non possa avere entrambe le cose!).
- Bibliografia. La differenza tra la proposta di uno scappato di casa e quella di un autore consapevole sta nella ricerca. Proporre uno strumento sullo Storytelling e non avere nemmeno un titolo da citare sull'argomento potrebbe essere visto come una marcia in meno.
- Validazione del mercato. Se avete questo siete a cavallo. Lo avete lanciato su Kickstarter e avete raccolto 20mila euro dimostrando che il Target ha in effetti un Problema e che voi avete una Soluzione? Boom 🎉 – Attenzione: una validazione può essere aver vinto un premio, oppure averne stampate cento copie e averle vendute a una fiera. È una dimostrazione, nuda e cruda: ho provato ad aprire la porta e in tot sono entrati.
3) Nel dettaglio
Come dicevamo prima, se sono arrivati a leggere fin qui l'interesse c'è. Adesso potete dilungarvi (senza esagerare) e spiegare bene come funziona quel che state proponendo.
Conclusioni
Abbiamo scritto questo vademecum per alleggerirci la vita (lo mandiamo a tutti i creativi che vogliono proporci un'idea) e proprio per questo motivo ci sentiamo di consigliarlo per presentare un qualsiasi progetto a case editrici, investitori, incubatori ecc. Fatene buon uso 😘
** About Sefirot **
Siamo una casa editrice indipendente focalizzata su strumenti per la creatività.
Nel nostro blog cerchiamo di aiutare altri creativi a essere creativi (o più creativi 😉) e con la rubrica GetAwayWithCreativity vogliamo raccontare quello che avremmo voluto sapere anni fa.
Per maggiori informazioni www.sefirot.it